Lazio: Bando sulla “Flexicurity di genere”

È  stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale delle Regione Lazio del 20 febbraio 2010, l’Avviso Pubblico recante “Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un’ottica di flexicurity“.

Sono stati stanziati 9,5 milioni di euro; si tratta di azioni che derivano dal Piano per l’occupazione femminile per il biennio 2009 – 2010.

Possono presentare progetti i datori di lavoro privati (imprese, imprenditori individuali, società, comprese le società cooperative, consorzi, onlus, associazioni),  in forma singola o associata, anche in partenariato con enti pubblici.
Ai singoli progetti, che devono avere una durata massima di 24 mesi, può essere concesso un finanziamento non superiore ad euro 350.000.

I progetti devono  essere  finalizzati all’adozione di modelli di lavoro più flessibili, tra cui la rotazione o la sostituzione tra lavoratori e lavoratrici, il part-time, il telelavoro e forme di job-sharing.

Le domande possono essere presentate a partire dal 30° giorno dopo la pubblicazione del bando sul BURL fino al 31 maggio (prima scadenza).

Le scadenze successive sono fissate per il 30 settembre 2010 (seconda scadenza) e  31 gennaio 2011 (terza scadenza).

Pari opportunità e parità di trattamento

È in vigore dal 20 febbraio il Decreto legislativo n. 5 del 2010 che dà attuazione alla direttiva comunitaria n. 54/2006 relativa al principio di pari opportunità e di parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione.

Il testo normativo rafforza la tutela giuridica delle lavoratrici operando alcune modifiche al Codice delle pari opportunità (D.Lgs. n. 198/2006), al T.U. sulla maternità/paternità (D.Lgs. n. 151/2001)  e ai due Decreti recanti il regolamento per il riordino, rispettivamente, della Commissione per l’imprenditoria femminile e della Commissione per le pari opportunità (v. DPR n. 101/2007 e DPR n. 115/2007).

Una delle novità ritenute di maggior rilievo è l’inasprimento dell’apparato sanzionatorio, che certamente ha finalità inibitoria e vuole essere un giro di vite per le aziende, ora punite più severamente in caso di discriminazioni.

Ma, volendo scendere più nello specifico, quali sono state le novità introdotte e, soprattutto, cosa è cambiato rispetto al passato?

Risponde a questa domanda  un articolo recentemente pubblicato su dottor Lex  e sulla rivista Consulenza, edita da Buffetti.

Assegni per il nucleo familiare numeroso e di maternità: anno 2010

Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha comunicato – per l’anno 2010 – l’ammontare rivalutato degli assegni in oggetto, che è pari a:

 - € 129,79 mensili, per l’assegno per i nuclei familiari numerosi;

 - € 311,27 mensili, per l’assegno di maternità.

D. Lgs. n. 5/2010: pari opportunità e parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego

E’ stato pubblicato in Gazzetta il decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva comunitaria n. 54/2006 riguardante le pari opportunità e la parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego.

Il nuovo testo normativo rafforza la tutela delle lavoratrici, operando alcune modifiche al Codice delle pari opportunità (il D. Lgs. n. 198/2006) ed intensificando, tra l’altro, la tutela della maternità in caso di adozione internazionale (v. nuovo testo dell’art. 54, comma 9, T.U. maternità/paternità).

Riposi giornalieri del padre: prevale l’interpretazione più favorevole al ruolo genitoriale

Dopo le osservazioni svolte dal Ministero del Lavoro nella lettera circolare del 16 novembre 2009, anche l’INPS aderisce alla interpretazione più favorevole al ruolo genitoriale. I riposi giornalieri, quindi, spettano al padre nel caso di madre casalinga, senza poter fare distinzioni ed in particolare indipendentemente dalla sussistenza di comprovate situazioni che determinano l’oggettiva impossibilità della madre di accudire il bambino.

I “permessi per allattamento” spettano al padre anche se la madre è casalinga

Il padre lavoratore dipendente ha diritto ai permessi retribuiti previsti per il primo anno di vita del bambino solo in determinate circostanze, espressamente indicate dalla legge. Tra queste, l’articolo 40 del T.U. sulla maternità/paternità, menziona anche il caso in cui “la madre non sia lavoratrice dipendente”.
Ma cosa si deve intendere con questa espressione?

Mentre di fatto non ci sono stati dubbi sul diritto del padre ai permessi nel caso in cui la madre fosse stata lavoratrice autonoma (con diritto a un trattamento economico di maternità a carico di un Ente previdenziale), molte perplessità sono state avanzate per l’ipotesi di madre casalinga, anche  se ora…

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MOMCOACH: Coaching e Networking al femminile

Vi segnalo un evento che si terrà a Milano il 17 novembre alle ore 18,30. Si tratta del

MOMCOACH: Coaching e Networking al femminile

L’incontro è organizzato da Caterina della Torre (dol’s), Ioia Rocco (Coaching&Training – Strategy Group) e Flavia Rubino (VereMamme)

Siete curiose? Partecipate!

I riposi giornalieri spettano al padre anche nel caso in cui la madre sia casalinga

I permessi retribuiti previsti per il primo anno di vita del bambino spettano al padre, lavoratore dipendente, solo al verificarsi di determinate circostanze, esplicitamente indicate dalla legge e riepilogate nell’infobussola Le assenze dal lavoro dopo la nascita del figlio (v. lo schema sui Permessi giornalieri).  

Tra le ipotesi che consentono al padre di fruire dei riposi giornalieri, l’articolo 40 del T.U. sulla maternità/paternità, menziona anche il caso in cui “la madre non sia lavoratrice dipendente”.

Ma cosa si deve intendere con questa espressione?

Con la circolare n. 112 del 15 ottobre 2009, l’INPS, sulla scia dell’orientamento espresso di recente dalla giurisprudenza amministrativa (v. la sentenza 9 settembre 2008, n. 4293 emessa dal Consiglio di Stato, Sez VI) e dal Ministero del Lavoro (v. quanto abbiamo già scritto sulla lettera circolare del 12 maggio 2009) ha rivisto la propria iniziale posizione. In sostanza, l’Istituto ora ritiene che i permessi retribuiti debbano essere riconosciuti al padre lavoratore dipendente anche nei casi “di oggettiva impossibilità da parte della madre casalinga di dedicarsi alla cura del neonato, perché impegnata in altre attività”.

Per maggiori  informazioni si rinvia alla nota illustrativa di dottor Lex pubblicata su questo argomento, dove vengono anche riepilogati i chiarimenti e le istruzioni operative fornite dall’INPS per poter concretamente richiedere ed utilizzare i riposi giornalieri del padre lavoratore dipendente.

Dopo il Mom Camp: commenti e riflessioni

Sono davvero contenta che mamma Lex abbia avuto un riscontro più che positivo al Mom Camp di Roma.

Di interventi e temi interessanti ce ne sono stati tantissimi; lo evidenzia bene Tiscali donna , mentre un report sintetico e puntuale della giornata può essere letto ad esempio sul blog della Farmacia Serra Genova, oltre che, ovviamente sul sito del Mom Camp.

Qui di seguito, quindi, mi limito soltanto a segnalare due interventi pechè penso possano fornire utili spunti sul tema Mamme (e più in generale donne) e  lavoro.  Il riferimento è a:

  • Paola Liberace, autrice del libro “Contro gli asili nido“, che con fermezza insiste sul part-time e altre forme di lavoro flessibile come misure valide ad aiutare in concreto le donne nel conciliare le esigenze familiari e lavorative;
  • Luisa Pogliana, che con il libro “Donne senza guscio” rende nota una ricerca sui percorsi femminili in azienda che ha coinvolto 30 donne manager.

Mom Camp a Roma

Le mamme della rete si incontrano a Roma il 17 ottobre nella Casa Internazionale delle Donne (via Lungara, 19).

E’ un’opportunità importante per le mamme, una giornata dedicata al confronto, un dialogo libero e informale su tanti argomenti d’interesse… e poi, ci sarà modo per far divertire le “piccole pesti” al seguito.

mamma Lex ci sarà, parlerà di maternità e lavoro, ma il programma e gli interventi sono molto vari; vai sul sito ufficale del Mom Camp per verificarlo personalmente.

Un consiglio? Partecipate!